lunedì 21 dicembre 2009

Chi sono, cosa faccio, da dove vengo, dove vado =)

Primo post di una lunga serie, spero (non sono una persona incostante, soltanto un po' pigra, e tutte le cose che hanno a che fare con il computer che non si fanno da sole mi fanno venire il latte alle ginocchia...)

Mi presento. Non sono una scrittrice in erba, perchè, malgrado abbia 21 anni, ho finito di scrivere il mio primo "libro" (ben due quaderni a quadretti scritti a mano) quando avevo 13 anni. Faceva assai schifo per come fosse scritto, ma la storia era tutta mia, e se ne trovano tracce in quei racconti che sto portando avanti ancora adesso.

Essendo una scrittrice, cerco un editore. Naturalmente, questo è uno dei paesi nei quali una delle leggi non scritte ma che tutti ben conoscono, e che sono state "cantate" nella letteratura da autori conservatori come Verga, è quella del Sommerso: sommerso sei, sommerso rimarrai. E sinonimi della parola "sommerso" potrebbero essere anonimo, ignorato, sfigato, emergente...

Quello che accade ai giovani come me, è proprio quello che accade al buon lettore che, in una qualsiasi delle città italiane, si reca in libreria e richiede un libro che non viene propriamente distribuito da blockbuster: non solo non lo troverà negli scaffali, ma i commessi lo guarderanno con perplessità ("ma è sicura che questo libro esista?"), si sentirà dire che è un titolo fuori catalogo, si trova soltanto in un magazzino a Vladivostok, è presente in una sola edizione al prezzo di 45 euro, potrà arrivare se ordinato forse tra sei mesi ("ma è comunque meglio che chiami, prima di passare a vedere...)

Libri che magari sono considerati bestsellers all'estero, di scrittori di cui in Italia non sappiano nemmeno scrivere correttamente il nome su quei maledetti computer che fanno sentire giustificati i commessi a non andare nemmeno a vedere in magazzino. Libri che vantano migliaia di pagine di recensione su siti stranieri, la cui trama è sviscerata sulla pagina (in inglese) di Wikipedia. Mentre noi, ci dobbiamo sorbire la pubblicità dei Baci Perugina che ci invita a proporre le nostre frasi d'amore che saranno giudicate da quel fantastico canta-seghe...ahem...storie di Moccia e l'ennesimo libro di Bruno Vespa dal titolo "Il Valzer del Moscone" che parla dell'allegoria di un moscovita che voleva fare il ballerino d'opera e che si è ritrovato a gestire un bastimento durante una tempesta.

Per mia grande sfortuna, il Fato/Caso o chi per esso mi ha destinato un'ossessione particolare: invento storie. E, di conseguenza, le scrivo. Sono un'aspirante scrittrice emergente, ma come tutti quelli della mia specie, sono tacitamente accusata da chi nemmeno prende in considerazione il mio lavoro di essere "non-professionale, non-interessante, non-in linea con la linea editoriale, non-in orario per la chiusura del piano editoriale" eccetera, eccetera, eccetera. Il famoso e scherzoso detto: "innocente fino a prova contraria" non vale nel campo dell'editoria.
Devo spezzare una lancia a favore di queste povere case editrici: non racconto storie sconce come Melissa P., non metto insieme elegie di parole senza senso intrise di grande cultura come Baricco, non canto ipnotiche gesta di adolescenti che credono nell'amore finto come Moccia, non racconto le gesta di eroine in bikini borchiato con una "H" nel bel mezzo del nome da elfa come la Troisi...

Io scrivo le storie che nascono nella mia testa, e se qualcuno che scrive davvero potrà leggere queste parole, capirà che lo faccio sul serio: non decido io la storia, essa va da sè come deve andare, io non ne sono che la dattilografa.

Di tutte le storie che ho iniziato, solo quattro ne ho finite (ma due delle quali devono essere riviste ed in pratica riscritte)

Quello che vorrei fare, in questo blog è raccontare le mie storie: le trame, ciò che vi sta dietro, le ispirazioni, condividerne qualche estratto.
Con un pizzico di altre cose, ogni tanto, qualche parola su quello che leggo magari, quello che penso, quello che mi fa arrabbiare o sorridere e...ah sì, certo, imparare ad usare un blog, naturalmente.

Piccolo avvertimento: sono toscana ( proprio come Pierraccioni, o Ceccherini, oppure quei ragazzi del Nido Del Cuculo, che ridoppiano i film in livornese, e quel santo mostro di Dante). Quando un toscano offende, lo fa sempre scherzosamente. Ma per evitare fraintendimenti: librai, editori, signori Moccia, Baricco, Vespa e P., prendete le mie parole come se fossero i versi di una poesia d'amore e di stima in fiorentino.

se sei arrivato a leggere fin qui...ti ringrazio e a presto!!! Saluti saluti!!!
Tea



La lotta contro i Sith ha inizio...

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