sabato 28 gennaio 2012
Ci sono canzoni che stanno particolarmente bene con il mondo. Simpatizzano naturalmente con le sue movenze ordinate: le ondate di forza calma, il brulicare umano delle mattine addormentate. Ascolto le canzoni, osservare il fiume stampato sulla carta delle mezz'ore è un completamento dei sensi: nell'andare e venire c'è ritmo, i suoni di concerto e le parole riempiono di essenza quei tragitti sconosciuti. Il vuoto potrebbe tutt'a un tratto mettersi a danzare e poi riprendere il suo viaggio, ripieno di segreto.
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